Chiropractic adjustment

Osteopatia e denti: il legame tra la terapia manuale e la salute orale

L’osteopatia è stata riconosciuta dall’OMS come una medicina complementare, di tipo alternativo e pseudoscientifico, che consente di manipolare alcune parti del corpo come la schiena e il collo, per esempio.

 

In particolare, il lavoro dell’osteopata si basa sull’idea che il corpo umano sia un’unità composta da corpo e spirito e sull’idea che se il corpo è in grado di trovare un certo equilibrio, allora anche la mente e le problematiche associate troveranno una soluzione. Si tratta di una terapia che nel corso del tempo ha ricevuto moltissime critiche in quanto la comunità scientifica non ritiene che abbia dato sufficienti prove della sua efficacia. Inoltre, alcune manovre possono risultare pericolose per alcuni pazienti, per cui occorre scegliere l’osteopata con cura.

 

Cerchiamo di capirne di più in questo articolo: cosa fa un osteopata e qual è il suo legame con i denti?

Tabella dei Contenuti

Cosa fa un osteopata

 

L’osteopatia è una medicina basata sul contatto manuale, sia nella fase di diagnosi che di trattamento. L’osteopata ha un assunto fondamentale: considera l’uomo come costituito da corpo, mente e spirito e queste tre parti sono indissolubili tra loro.

 

Corpo, mente e spirito lavorano in modo complementare e tutti i sistemi all’interno del nostro organismo, da quello scheletrico a quello viscerale o circolatorio, sono in stretto contatto tra loro. Proprio per questo, se una delle parti viene meno o comincia a lavorare con fatica, tutto il corpo ne risentirà.

 

Per svolgere il suo lavoro, l’osteopata non utilizza farmaci e in genere non li prescrive, a meno che non sia anche un medico abilitato alla professione. Non utilizza neanche strumenti diversi dalle proprie mani, che attraverso la palpazione e l’analisi della postura cercano di capire dove c’è una disfunzione.

 

L’osteopata cura le disfunzioni somatiche, ovvero una mobilità limitata o alterata a livello muscolo-scheletrico. Queste disfunzioni, a lungo andare, possono interferire sui nervi e sui vasi sanguigni provocando dolore ed è proprio su di esse che interviene questo professionista.

 

Quando si svolge una visita osteopatica, l’esperto si occuperà innanzitutto di un’analisi approfondita dello stato di salute del paziente. In questa fase preliminare, si è soliti far fare dei movimenti per carpire maggiori informazioni sulla postura e sulla mobilità dell’individuo.

 

Dopodiché, in genere viene prescritto un certo numero di sedute, durante le quali verrà messo in atto l’approccio più adatto per la risoluzione del problema. L’osteopatia favorisce l’auto guarigione del corpo, evitando l’assunzione di farmaci e aiutando il paziente ad automedicarsi.

 

Cosa cura un osteopata?

 

Un osteopata non cura malattie croniche, degenerative, infettive o infiammatorie ed è consigliato soprattutto per alleviare il dolore. In particolare, può mettere in atto delle manovre pericolose per alcuni soggetti per cui è sempre bene capire con il proprio medico e, successivamente, con l’osteopata quale sia il modo migliore per agire.

 

In particolare, l’osteopata agisce su più fronti e può curare diversi elementi:

 

  • Sistema muscolo-scheletrico: agisce nel caso di iperlordosi, lombalgia, cervicalgia, problemi dell’anca, fascite, tendinite, ipercifosi;
  • Sistema neurologico: può favorire la guarigione o alleviare il dolore di nevralgie facciali, vertigini, cefalee e sciatalgie;
  • Sistema neurovegetativo: può aiutare a combattere il dolore causato dalla fibromialgia, dal reflusso gastroesofageo, dagli stati ansiosi e depressivi;
  • Sistema stomatognatico: ad esempio, nel caso di malocclusioni.

Le metodologie di azione dell’osteopata sono diverse e possono comprendere i massaggi per rilassare i muscoli, l’allungamento delle articolazioni rigide per favorire il loro rientro nella posizione migliore e movimenti bruschi e rapidi sulla colonna vertebrale, che producono dei rumori simili a schiocchi.

 

Potrebbe essere comune, dopo una seduta, avere dolore lieve o moderato nell’area che è stata trattata nelle 24 o 48 ore successive. Tuttavia, potrebbero esserci anche delle problematiche maggiori legate alla manipolazione spinale che potrebbero portare a gravi complicazioni. Proprio per questo, è bene che l’osteopata spieghi ai propri pazienti tutti i rischi collegati alle manovre che effettuerà, così che si possa realmente valutare se è il metodo migliore per affrontare il proprio problema.

Come interviene l’osteopata?

 

Un osteopata può intervenire utilizzando approcci diversi a seconda della problematica che cercherà di trattare. Vediamoli insieme:

 

  • Approccio strutturale: si agisce sulle articolazioni e sui muscoli, per fare in modo che ci sia un corretto scambio di fluidi all’interno di queste due strutture;
  • Approccio fasciale: in questo caso, attraverso la palpazione, si agisce direttamente sul muscolo o sulla fascia per rilassarne i tessuti;
  • Approccio viscerale: si cerca di stimolare la mobilità e la motilità degli organi, facendo in modo che venga messa in atto una corretta funzione digestiva;
  • Approccio craniale: molto più delicato, agisce sul punto in cui le ossa del cranio si collegano tra di loro, andando ad agire non soltanto a livello osseo ma anche nervoso e meningeo.
Senior man having chiropractic adjustment.

L’osteopata può curare i denti?

 

L’osteopata non può in alcun modo sostituirsi al dentista, ma in alcuni casi le due terapie potrebbero essere complementari. Infatti, c’è un legame molto stretto tra occlusione e postura.

 

L’occlusione, ovvero il modo in cui chiudiamo i denti, ha una correlazione molto stretta con la posizione della mandibola, perché la determina. La posizione della mandibola, a sua volta, può influenzare la nostra postura.

 

In seguito a terapie ortodontiche, oppure ad otturazioni ed estrazioni, potrebbe verificarsi un cambiamento nella posizione della mandibola e, conseguentemente, anche un cambiamento nella postura. Quando la nostra postura cambia, è facile incorrere in problematiche e dolori nella zona del cranio e della cervicale.

 

In questa direzione, l’osteopata può aiutare il corpo ad adattarsi al cambiamento, evitando che il dolore compaia e facendo in modo che il processo di cura del paziente sia più veloce.

 

Questo esperto, affiancato al dentista, può verificare la postura del paziente e capire quando questa può diventare un problema, prevenendo la comparsa del dolore e dei problemi ad esso collegati.

Qual è la differenza tra osteopata e fisioterapista?

 

Una prima differenza tra queste due professioni è legata alla regolamentazione della legge: in Italia, la figura dell’osteopata è stata riconosciuta nel 2018 attraverso la legge Lorenzini, ma ancora non è stato previsto un vero e proprio percorso di formazione universitaria per lo svolgimento di questa professione, al contrario di quella del fisioterapista.

 

La differenza principale sta nella metodologia di lavoro:

 

  • L’osteopata lavora solo con le proprie mani, senza l’utilizzo di macchinari di alcun tipo;
  • Il fisioterapista lavora servendosi di strumenti e tecniche diverse: ultrasuoni a freddo, onde d’urto, elettroterapia, magnetoterapia.

Inoltre, il fisioterapista si occupa di trattamenti riabilitativi legati a deficit funzionali, ma anche di prevenzione soprattutto in ambito sportivo.

 

Qual è la differenza tra osteopata e chiropratico?

 

Altre due figure spesso associate sono quella dell’osteopata e del chiropratico: non si tratta dello stesso professionista. Infatti, la chiropratica opera soltanto sulla manipolazione del sistema nervoso centrale che è costituito dal midollo spinale e dal cervello.

 

Quindi, il chiropratico eseguirà manovre soprattutto al livello della colonna vertebrale. L’osteopata, invece, come abbiamo visto, può agire su diversi fronti e seguendo diversi appro

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