Afro woman gnashing her teeth at the camera

Digrignare i denti: quali sono le conseguenze e le soluzioni

Il bruxismo, ovvero l’abitudine a stringere e digrignare i denti, è un problema comune che colpisce molte persone soprattutto durante il riposo notturno. In genere il fenomeno aumenta durante i periodi di stress e tensione e si manifesta soprattutto di notte, nonostante in alcuni momenti il problema possa presentarsi anche di giorno.

In questo articolo cercheremo di capire quali sono le cause che generano il problema, le conseguenze e le possibili soluzioni.

Tabella dei Contenuti

Cos’è il bruxismo

Il bruxismo, cioè l’abitudine a digrignare i denti, è un’attività definita parafunzionale in quanto non rientra nelle attività normali quotidiane. Molto spesso non si è neanche consapevoli di avere questa abitudine, sebbene a lungo andare possa diventare particolarmente pericolosa.

In realtà, digrignare o stringere i denti sono soltanto alcuni dei modi attraverso i quali il bruxismo si manifesta. Ce ne sono anche altri: ad esempio, si potrebbe avere l’abitudine a serrare i denti, cioè a tenerli stretti senza muovere la bocca.

In questo caso, l’usura dei denti è ridotta al minimo ma si presenta spesso un sovraccarico muscolare o articolare dovuto alle ore trascorse con i muscoli contratti nel serrare la bocca. In questo caso, normalmente non si verifica alcun tipo di suono durante le ore notturne e per questo è un fenomeno che in genere non viene percepito da altre persone, al di fuori di chi lo vive.

Quando invece si ha l’abitudine a digrignare e non c’è un semplice serramento dentale,  i denti sfregano tra di loro con dei movimenti di scivolamento, sia laterale che in avanti e indietro. Quando si ha questa abitudine, viene emesso in genere il tipico rumore dei denti che sfregano tra loro, per cui è più probabile che anche altre persone se ne accorgano. In questa forma di bruxismo, però, i denti si usurano molto più facilmente ed anche in un tempo molto più breve.

In altri casi, è possibile che i denti siano soltanto in contatto fra di loro e questo potrebbe essere considerato come un inizio di bruxismo. In questo caso, infatti, è possibile che la pressione esercitata sui denti vada man mano aumentando e che la condizione muti presto in manifestazioni di serramento dentale, soprattutto in presenza di stimoli psico-emotivi.

 

Il contatto, infatti, non dovrebbe essere frequente. La vera posizione di riposo della mandibola è quando i denti sono separati fra di loro e non vi è in alcun modo tensione. Proprio per questo, durante il sonno quando si dovrebbe essere rilassati del tutto, i denti dovrebbero essere separati e non stretti. Quando ciò non accade, invece, si potrebbe generare una grande infiammazione muscolare e articolare.

 

In alcuni casi, più rari, è possibile che si verifichi il cosiddetto serramento mandibolare, che è la condizione tipica di chi mantiene i denti separati ma ha i muscoli della mandibola che restano serrati, provocando affaticamento muscolare e sovraccarico della mandibola stessa.

 

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Perché si digrignano i denti?

Il motivo per cui tante persone digrignano i denti non è sempre evidente, perché ci sono tanti fattori che possono influenzare questo processo. Molto spesso, infatti, il fenomeno non è causato soltanto da un’unica causa ma da tanti elementi insieme.

Uno dei motivi scatenanti è sicuramente lo stress, che insieme al nervosismo e all’ansia possono aumentare il rischio che si cominci a digrignare i denti di notte e, in casi estremi, anche di giorno. Questa patologia, infatti, ha una fortissima componente psicologica che è importante non trascurare e che occorre tenere in considerazione nel momento in cui si cerca di trattare il fenomeno.

Secondo alcune ricerche, tuttavia, sembrerebbe esserci anche una componente genetica che determina la possibilità o meno di incorrere nel bruxismo. Questi studi, infatti, affermano che se in famiglia c’è qualcuno che tende a digrignare i denti costantemente, c’è una probabilità su due che i suoi figli sviluppino questa tendenza, ( soprattutto perche incide molto la tipologia di occlusione)

Ci sono anche altri elementi che possono determinare la comparsa del fenomeno, come ad esempio:

 

  • Malocclusioni dentarie, che si verificano quando i denti non sono perfettamente allineati fra di loro;
  • Malattie neurodegenerative;
  • Un eccesso di caffeina o alcolici;
  • Il fumo da sigaretta;
  • L’utilizzo di droghe e sostanze stupefacenti.

Quali sono le conseguenze del digrignare i denti

 

Molto spesso chi tende a digrignare o serrare i denti, non si accorge nemmeno di farlo e per questo potrebbe essere difficile stabilire un trattamento. I sintomi che si manifestano in seguito al bruxismo, infatti, potrebbero essere scambiati per altro e non essere intesi come diretta conseguenza al fatto di digrignare i denti.

 

Se digrigni spesso i denti, potresti avere alcuni di questi sintomi:

 

  • Secchezza delle feci;
  • Dolore alla mandibola;
  • Indolenzimento della mandibola e dei muscoli adibiti alla masticazione;
  • Mal di testa acuto.

 

Il bruxismo, infatti, può provocare anche dei problemi muscolari che rendono difficile e complessa la masticazione e, in generale, possono anche provocare un mal di testa molto forte.

Le conseguenze nelle quali incorri quando digrigni i denti possono interessare anche i denti stessi. Infatti, man mano che vengono sfregati fra di loro lo smalto potrebbe limarsi e assottigliarsi fino a provocare una compromissione della polpa

Quando si tende troppo a digrignare i denti, è molto probabile che nel tempo si sviluppino dei danni dentali che sono nella maggior parte dei casi irreversibili se non presi in considerazione e curati nel tempo giusto. In alcuni casi, l’usura dei denti che si genera quando si digrignano è asintomatica, mentre in altri casi può provocare anche un dolore molto acuto che potrebbe trasformarsi in invalidante.

Il bruxismo, molto spesso, può anche portare alla scheggiatura e incrinatura dei denti, alla rottura delle otturazioni o delle faccette dentali o ponti in ceramica.

Digrignare costantemente i denti può anche provocare delle difficoltà a livello articolare, perché le articolazioni mandibolari potrebbero essere troppo sollecitate. In questo caso, potrebbero comparire dolori e schiocchi, spesso confusi con il semplice mal d’orecchio.

Quando si digrignano i denti di notte e nel sonno, molto spesso si causa una forte tensione ai muscoli masticatori e ciò può provocare dolore al viso e alla testa, perché i muscoli non hanno il tempo di rilassarsi neanche durante il riposo notturno.

Inoltre, il bruxismo spesso porta anche a dormire male e ciò può provocare difficoltà nel mantenere il ritmo del sonno e della veglia. Quando si dorme, infatti, i denti non dovrebbero essere in contatto fra loro e i muscoli del viso dovrebbero essere rilassati.

 

 Digrignare i denti la notte: rimedi naturali

Rivolgersi ad un professionista è sicuramente il rimedio migliore per smettere di digrignare i denti, soprattutto durante la notte. Infatti, il bruxismo non può essere controllato con i farmaci o facendo in modo che i denti combacino alla perfezione.

Smettere di digrignare i denti può migliorare la qualità della vita sotto tantissimi punti di vista. Il paziente, però, deve impegnarsi in prima persona affinché si possa rieducare completamente la mandibola al riposo.

In tanti casi è possibile anche prevenire gli effetti del digrignare i denti, soprattutto diffondendo consapevolezza rispetto alla necessità per la mandibola di riposare e come riconoscere i primi sintomi quando si manifestano, così da sottoporsi ad un percorso che possa migliorare la situazione.

Quando, invece, la problematica si genera in seguito ad eventi particolarmente stressanti e carichi a livello emotivo, potrebbe essere utile identificare la causa del problema rivolgendosi ad un professionista che possa aiutare a gestire il flusso emotivo. Ridurre il livello di stress e di carico emotivo, infatti, potrebbe essere una chiave per digrignare meno i denti, soprattutto durante le ore notturne grazie al fatto che la mente più rilassata favorisce anche un rilassamento generale del corpo.

Ridurre il consumo di alcolici e smettere di fumare potrebbero ulteriormente favorire la prevenzione del fenomeno, insieme all’evitare di bere bevande contenenti caffeina dopo cena.

Apparecchio per non digrignare i denti

Quando il bruxismo è particolarmente accentuato, potrebbe essere opportuno rivolgersi ad un dentista per un vero e proprio trattamento. Sarebbe ideale farsi visitare frequentemente per capire il momento in cui la problematica comincia a generare fastidi e lesioni ai denti e per intervenire nel momento più opportuno.

 

Se digrignare i denti provoca dolori muscolari e mal di testa acuto o rischia di danneggiare permanentemente la struttura dentale, è possibile utilizzare delle placche intra-orali, conosciute come bite. Il bite non è propriamente un apparecchio ma una placca, utilizzato in genere durante la notte e che aiuta a non digrignare i denti.

 

 

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